Il Ministero del Turismo italiano ha lanciato una nuova campagna dal titolo Open to Meraviglia.
Cosa significa? Purtroppo non è dato saperlo perché non è né inglese né italiano. Open è per caso un verbo all’imperativo? Un aggettivo? Meraviglia con quella maiuscola per caso un cognome? Un ibrido che non regge nemmeno se tradotto dall’italiano.
Eppure tanti soldi sono stati spesi e una grande agenzia di comunicazione è stata ingaggiata. Davvero nessuno parla l’inglese o l’italiano in questa agenzia?
Povero Botticelli per avergli deturpato la Venere. Povero Ministero del Turismo che paga milioni per una campagna pubblicitaria che fa leva su stereotipi banali in una lingua raffazzonata.
Se si va poi oltre, il sito sembra presentare quattro versioni in quattro lingue diverse. L’inglese è chiaramente quello di un parlante non madrelingua, come si evince dal seguente brano che trasuda di italiano da ogni virgola:
Make our beauties be known, from our big cities to small villages. Talk about our boundless heritage of art, nature and gastronomy. Open wide the doors of wonder to the whole world.
For us italians, this defines hospitality.
And who better than me to take you on a discovery of this beautiful country, at any time of the year?
I am Venus. Italy’s icon in today’s world, today as a virtual influencer.
Possibile che con 9 milioni di euro non si poteva ricorrere a un traduttore – o meglio copywriter – di lingua inglese?
Quanta sciatteria.