Sekundärskam in Svezia e altrove

Så pinsam att den ger sekundärskam – si sente dire talvolta dagli svedesi. Così imbarazzante da provare vergogna per un’altra persona.

L’espressione sekundärskam una sorta di imbarazzo condiviso o collettivo – è corredata in Svezia da un skämskudde, un cuscino usato per nascondersi quando si prova questa sensazione di imbarazzo. Il termine è talmente diffuso e parte integrante della cultura svedese che hanno dato questo nome a un premio per il peggior programma TV, fonte appunto di imbarazzo e vergogna.

Si troverà all’Ikea?

Vediamo ora quanto è diffuso questo senso di vergogna provato di riflesso in altre lingue e culture europee.

Non esiste nella vicina Danimarca, dove l’imbarazzo è evidentemente del tutto personale. Riflette forse il carattere più individualista dei danesi rispetto ai cugini d’oltre Øresund. Va da sé che non esiste nemmeno il cuscino dietro cui nascondersi. In danese, il termine sekundærskam credo sia limitato alla psicologia clinica.

In Norvegia sekundærskam sembra più diffuso che in Danimarca, mentre in Germania e in Austria il concetto è decisamente diffuso quanto in Svezia. Qui è noto come Fremdscham, che fa carinamente da pendant alla più famosa Schadenfreude.

Esiste anche in russo, dove si chiama Испанский стыд, che significa vergogna spagnola, perché la Spagna sembra essere il paese d’origine di questa espressione, che il castigliano rende in realtà con vergüenza ajena.

Inutile dire che in Italia il termine non esiste perché gli italiani forse spesso non si vergognano in prima persona, figuriamoci se lo farebbero, con più o meno empatia, in seconda persona. Se dovessimo tradurlo, vergogna aliena sarebbe etimologicamente corretto, ma farebbe pensare a un mondo extraterrestre. Quindi si ricorrerà con ogni probabilità a qualche perifrasi – tanto amata dall’italiano curvilineo.

Da ultimo, pare che alcuni propendano per Spanish shame. Eviterei. La reazione che l’imbarazzo altrui provocherebbe in un astante anglofono varrà un cringeworthy o al massimo un più colloquiale cringey.

Un cabarettista incapace di far ridere porterebbe a questa reazione.