småt og godt

Gli scandinavi hanno tendenzialmente il senso della misura. Non amano ostentare la propria ricchezza o cercare di spiccare nel gruppo (vedi la legge di Jante). Sono attirati da ciò che è hyggeligt, koseligt o mysig – a seconda del paese – ossia da ciò che rappresenta un senso di intimità e convivialità, forse in contrasto o per reazione ai vasti spazi e al clima non sempre clemente.

Vengono ad esempio in mente le bellissime, ma spesso minuscole, sommerhus a bordo dei laghi o dei fiordi, che sembrano delle vere e proprie casette di fate.

A dispetto degli spazi immensi, sono rare le costruzioni maestose che invadono i paesaggi e usurpano la natura. In gastronomia, le porzioni sono normali, mai all’americana.

Nella lingua, è interessante notare come in svedese la famosa parola lagom denoti questo senso della misura. Lo stesso avviene in alcuni dialetti norvegesi, dove assume la valenza di koselig appunto. Ed è forse interessante notare come la parola per piccolo små possa generare varie parole, soprattutto verbi.

In danese abbiamo ad esempio:

småbande = smoccolare, nel senso di dire parolacce

småblunde = sonnecchiare

småfløjte = fischiettare

smågræde = piangere sommessamente o piagnucolare

smågrine = ridacchiare

småkoge = sobbollire, bollire a fuoco lento

småregne = piovigginare

småspise = smangiucchiare

have småtravlt = avere diverse cosette da fare

Si nota quindi che l’italiano per tradurre questi verbi fa leva su quelle bestioline note come morfemi, che riescono a modificare dall’interno la sfumatura della parola.

Nu har jeg lidt småtravlt, men vi snakkes ved…

Man skal småblunde nu og da.